L'associazione Encontro ricorda Julio Monteiro Martins: raccolta di pensieri, testimonianze e immagini

Julio Monteiro Martins ci ha lasciati il 24 dicembre scorso dopo una grave malattia. Noi dell’associazione Encontro lo abbiamo conosciuto e apprezzato e sentiremo molto la sua mancanza

Julio ci ha onorati con la sua presenza e con le sue parole in occasione di due serate di “Pisa Guarda il Brasile”: la prima per la proiezione del lungometraggio “Tropa de Elite”, film d’azione sulla lotta delle forze dell’ordine contro i boss della droga nelle favelas di Rio de Janeiro, orso d’oro a Berlino nel 2008 e pietra miliare della filmografia brasiliana, la seconda per la proiezione del film “Il barbiere di Rio”, scelto  per fare un viaggio alla scoperta dello sguardo italiano su Rio de Janeiro, a caccia degli stereotipi più comuni sul Brasile,proprio a partire da una città che del Brasile è uno dei simboli più noti.

In entrambe le occasioni il suo sguardo lucido e senza pregiudizi, a 360 gradi, sia nei confronti del sistema sociale brasiliano che di quello italiano, ci ha condotti verso riflessioni molto profonde sul Brasile e sul suo sistema politico e sulla visione che abbiamo di quel paese dall'altra parte dell'oceano.
Era una persona carica di umanità e di saggezza letteraria,  che ha saputo distillare, nella sua vita a cavallo tra Brasile e Italia,  tutto il meglio di questi due paesi, tutto ciò che di più poetico e profondo vi è in queste due culture, così vicine e dialoganti.

Ci piace ricordarlo con quello che è il suo testamento: le parole, che tanto ha amato e che lo hanno aiutato nel costruire la sua identità di scrittore migrante, di intellettuale e di attivista civile. Rinnoviamo la nostra vicinanza alla sua famiglia e ci spenderemo per ricordare la sua figura e le sue opere, che intanto rammentiamo qui attraverso la sua professione di fede letteraria: 

La mia poetica (...) è la comprensione dell’uomo nella sua irrimediabile solitudine: l’uomo fragile, solo, effimero, abbandonato dalle risposte, un uomo di fronte a un mondo che non è stato scelto da lui. L’uomo incatenato in una dialettica insolubile tra apprendistato e disperazione. Questo volo in cerchi dentro una cattedrale vuota, a cui Shakespeare ha comparato la vita. L’amore come unica verità, o come illusione di un impossibile riscatto, di una redenzione fuori dalla nostra porta. L’incontro con l’altro sempre minacciato dall’incomunicabilità, dall’entropia, dal nulla. Quell’esercito di un solo uomo che prima o poi ci accorgiamo tutti di essere diventati. L’uomo che cerca di non cadere, o di scappare in fretta dalla trappola in cui il mondo si è trasformato. L’uomo come una cometa che arriva dal buio assoluto e torna al buio seguendo un percorso incomprensibile.
Come una cometa anomala, mancata, che non ritornerà mai più. Ma che, mentre passa, possiede la potenza di un sole. È proprio questo che voglio capire, che voglio esprimere in tanti modi, prima che anch’io debba sparire nel buio. 
La vita di uno scrittore è troppo corta, non perché lui vive pochi anni, ma perché gli anni non saranno mai abbastanza per il tanto che ha da fare. (Julio Monteiro Martins, 2001)


La moglie Alessandra il giorno della sua morte ha scritto queste bellissime parole:
“Oggi il nostro Julio ha deciso di lasciarci, che era giunto il momento, se n’è andato sereno, tranquillo, lucido, circondato dall’amore della sua famiglia e degli amici e senza soffrire decidendo di lasciarsi addormentare per poi piano piano scivolare nel suo sonno eterno.
La malattia l’ha affrontata da guerriero qual’era, con coraggio, senza risparmio di forze e anche con fede, una fede laica, e speranza, perché lui era così: un uomo che sapeva raccontarsi una realtà più felice di quella che era, un uomo che voleva e immaginava cose belle.
A noi che restiamo il compito di proteggere e di far crescere sani e forti i suoi figli, io penserò ai figli di carne e a voi tutti chiedo di pensare ai figli di carta, così Julio continuerà tra noi, vivo e vegeto. Alessandra”

Ci fa piacere inoltre mettere a disposizione di coloro che hanno conosciuto e voluto bene a Julio Monteiro Martins  due video: il primo è quello che la moglie ha diffuso in rete per ricordarlo. Un dolcissimo film della sua vita, con le foto di familiari e amici, le copertine dei suoi libri e con un samba che allo stesso tempo è un testamento, una poesia - come solo le canzoni brasiliane sanno essere - che celebra la testimonianza e le azioni di Julio su questa terra.

Il secondo video è quello che hanno realizzato alcuni amici brasiliani di Julio in Brasile, mentre, seduti al tavolo di un bar, ricordano l'amico davanti a una sua foto giovanile.

Per concludere vorrei aggiungere il mio personale ricordo. Nei giorni scorsi ho riletto l'intervista che ho avuto l'onore di rivolgere a Julio Monteiro Martins e pubblicata lo scorso 6 aprile su un giornale pistoiese. L'articolo era uscito in occasione della presentazione a Pistoia dell'ultima raccolta di poesie di Julio, "La grazia di casa mia".
E' l'ultimo ricordo che ho di lui e lo voglio condividere su questo sito. Spero che altri ricordi affollino la prossima uscita della rivista letteraria che lui dirigeva, Sagarana, prevista per il prossimo 15 gennaio.

Giulia Baglini

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Julio Monteiro Martins nasce a Niterói (Rio de Janeiro) nel 1955. Dal 1996 insegna all’università di  Pisa, dove attualmente tiene il corso di Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria. Dirige inoltre il Laboratorio di Narrativa del Master di Scrittura Creativa, presso la Scuola Sagarana di Lucca.
Nel 1983 è uno dei fondatori del del Partido Verde brasiliano, e successivamente, nel 1986, del movimento ambientalista brasiliano “Os verdes”. Nel 1991, avendo affrontato studi universitari di indirizzo giuridico, è avvocato dei diritti umani per il Centro Brasileiro de Defesa dos Direitos da Criança e do Adolescente (ONG), occupandosi in particolare dell’incolumità dei meninos de rua chiamati a testimoniare in tribunale, in seguito all’orrenda strage della Chacina da Candelária, nella quale una squadra di poliziotti in borghese uccise nel sonno a colpi di mitra bambini abbandonati che dormivano in strada a Rio de Janeiro. La produzione letteraria di Julio Monteiro Martins comprende numerose opere sia in portoghese brasiliano sia in italiano, essendo quest’ultima la lingua attualmente preferita dall’autore. Pur prediligendo la forma narrativa, Monteiro Martins ha pubblicato anche poesie e pièce teatrali. Da alcune sue opere sono state tratte sceneggiature di cortometraggi.

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